mercoledì, novembre 16, 2005

Ma Sherlock Holmes era omosessuale?


Sembra incredibile, ma, ancora dopo quasi un secolo dalla sua comparsa, il Grande Investigatore Sherlock Holmes è fonte di intensi dibattiti fra appassionati, e non solo perché in questi ultimi anni la detective story è ritornata di gran moda, ma anche perché, fenomeno nel fenomeno, praticamente in qualsiasi paese “civilizzato” trova sede una associazione dedicata ad i soli appassionati del Grande Investigatore di Baker Street.
Oggetto del dibattito, questa volta, i gusti sessuali del detective. La polemica, sviluppatasi in Francia in occasione della pubblicazione del primo volume dell’opera omnia del Sacro Canone, con testo a fronte in inglese, si è sviluppata poi anche in Italia, prima sulle pagine del Corriere, a seguire sulle pagine della Stampa, con un ironico articolo di Marco Zatterin intitolato “Se questo è un omo”
Riportiamo di seguito alcuni stralci dell’interessante dibattito:
Corriere della sera:
(Ci sono state) Dispute nei forum della «Société Sherlock Holmes de France» e in altri club. Sono stati calcolati oltre diecimila messaggi in un mese. Dispute nei murder party che sono riunioni organizzate dagli holmesologi per immaginare delitti e discutere fino all’alba del loro idolo. Ma come si fa a dire che Sherlock era un omosessuale? …Lui e Watson, che era un tipo gagliardo, con trascorsi coloniali, non vivevano in una sorta di concubinaggio nell’appartamento di Baker Street? Un tale, in un forum francese, sostiene che, durante un’indagine, un groom, entrato all’improvviso nella loro stanza di albergo, si scusò con termini molto equivoci: «Oh, avrei dovuto bussare se avessi saputo...». In sostanza, fece capire che i due erano stati interrotti in un momento di tenerezza. Del resto lo scrittore Rex Stout, dalla cui penna uscì il detective Nero Wolfe, volle dimostrare che Holmes era una donna.
la Stampa:
E il vulcaniano Spock supersingle di Star Trek dove lo mettiamo? E Tex Willer, vedovo a oltranza? Essere gay è una cosa troppo seria perché basti l’assenza di frequentazioni femminili per certificare i costumi di un personaggio di fantasia, ma il principio non deve essere chiaro a quel francese che, sviscerate le peculiari abitudini di Sherlock Holmes, ne dichiara l'omosessualità….Nella stagione degli eccessi qualcuno crede persino di aver visto sintomi di pedofilia nel rapporto di Holmes coi giovani Irregolari di Baker Street. Baggianate. Così non stupisce che siano dichiarati omosessuali due uomini legati da rispetto e amicizia, facile anche se si sfiora un ingiustificato razzismo. La maledizione dei grandi è far notizia loro malgrado.

martedì, novembre 01, 2005

La prima edizione scomparsa - Una grave perdita per gli holmesiani italiani


Nel corso di quest’estate, approfittando di una vacanza trascorsa in Toscana, ho colto l’occasione per recarmi, insieme con un mio caro amico, collezionista come me di cimeli Holmesiani, presso la Biblioteca Nazionale Centrale (BNC) di Firenze, all’interno della quale veniva custodita l’unica copia a noi nota de Le avventure di Sherlock Holmes.
Il volume, pubblicato dall’editore Verri per la collana Biblioteca Azzurra, nel lontano 1895, rappresenta la prima edizione (a noi nota ndr) delle avventure di Sherlock Holmes in Italia, ed è questo il suo maggior pregio dal momento che, a quanto ne sappiamo, il libro contiene in realtà soltanto tre racconti, Uno scandalo in Boemia, La Lega dei Roquins (da The Adventures of Sherlock Holmes, 1892) e Il cavallo da corsa (da The Memoirs of Sherlock Holmes, 1894). Le 23 illustrazioni che corredano i testi sono quelle originali di Sidney Paget, ma sono presenti, nella seconda parte del volume di ben 8 racconti di diversi autori italiani e francesi, improntati allo stile del più trito "feuilleton".
Grande era quindi l’aspettativa mia e del mio amico collezionista, nel momento in cui varcavamo la soglia della Biblioteca Nazionale Centrale; un primo colpo alle nostre speranze arrivò quando ci informarono che il volume risultava a”alluvionato”, cioè danneggiato dalla terribile alluvione che colpì Firenze il 4 Novembre 1966.
Come sapranno i frequentatori della Biblioteca nazionale centale, dal momento della richiesta di un libro, al momento della consegna, trascorrono alcune ore, fu quindi solo nel primo pomeriggio che scoprimmo, con grande dispiacere, che la copia del volume edita dal Verri risulta definitivamente dispersa. E’ necessario precisare che questo non è necessariamente dovuto, all’alluvione, come ci spiegarono le gentilissime addette ai rapporti con il pubblico della BNC, dal momento che, anche i libri alluvionati rimangono nel patrimonio della biblioteca, seppur non a disposizione del pubblico. Questa perdita colpisce nel cuore tutti gli appassionati collezionisti e lettori delle avventure di Sherlock Holmes, ma anche i cultori della ricerca bibliografica, che si trovano d’un colpo privati del primo mattone, posto alla base di un culto che da centodieci anni a questa parte, non accenna a tramontare
Non ci resta quindi che rivolgere un appello ai nostri lettori: chiunque fra di voi disponga di una copia del libro, e voglia permetterci di consultarla, oppure chiunque disponga di qualsiasi informazione o desideri collaborare con noi nella di questo volume è pregato di contattare l’associazione Uno Studio in Holmes presidente@unostudioinholmes.org o di lasciare un messaggio nel nostro blog.

Maurizio Tidu
fideliox76@hotmail.com